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"Ciao bèla, veni chi che te cunto na foa du nostru péise. È così che, nelle tante estati passate qui a Porto Venere da quando ero ancora bambina, ho scoperto nei racconti della sua gente un mondo che non conoscevo, un mondo di personaggi vissuti nel tempo, pieno di dignità e di saggezza, un tesoro di pietre preziose trovato fra gli scogli. Questi personaggi mi hanno fatto sognare e sono venuti a popolare quel Porto Venere interiore che avevo già dentro. Ho cercato di ricrearli nella mia fantasia, per lasciarli in questo Paese magico dove ogni pietra contiene una incredibile ricchezza..." (Samuela Etter).